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Chi può richiedere il risarcimento?

Hanno diritto al risarcimento non solo i parenti in senso stretto della vittima (coniuge, genitori, figli, fratelli), ma anche tutti coloro i quali sono in grado di dimostrare un solido e duraturo legame affettivo con la vittima.

In tal senso, sono ammessi alle richieste risarcitorie anche i nonni, gli zii, i cognati. In tal caso, però, il diritto risarcitorio non è presunto: è richiesta la prova dell’intensità del rapporto affettivo con la vittima del sinistro: tale prova può essere documentata sia con prove testimoniali, sia con fotografie, filmati, documenti di varia origine.

Il o la convivente è sempre ammesso/a a dimostrare l’esistenza del rapporto affettivo. Gli effetti della presenza del legame affettivo con la vittima determina la parificazione del rapporto more uxorio (convivenza) al legame di coniugio, con estensione dei diritti risarcitori riconoscibili al coniuge.

Lo Studio legale di infortunistica stradale TutelaSinistriStradali.it dell’Avv. Riccardo Martucci saprà guidarvi nel recupero della documentazione utile alla prova del vostro rapporto di parentela o di vicinanza con la vittima dell’incidente.

I parenti devono richiedere il risarcimento tutti insieme?

Ogni parente della vittima ha un autonomo diritto risarcitorio, per cui dovrà (o potrà) rivolgere separatamente le proprie richieste alla Compagnia tenuta al risarcimento. Potrà incaricare anche il medesimo legale incaricato dai propri parenti, ma trattandosi di risarcimento autonomo gli importi del risarcimento di un parente non incidono sul diritto risarcitorio degli altri.

Ciò, con riferimento al danno da perdita del rapporto parentale, che in alcuni casi rappresenta la voce di danno più importante e l’importo di risarcimento più elevato.

Inoltre, tutti i parenti che fanno parte dell’asse ereditario possono, assieme, richiedere i danni maturati dalla vittima dopo l’incidente e prima del decesso, laddove tra il sinistro e l’evento morte sia decorso un apprezzabile lasso temporale (dunque, non nei casi di decesso sul luogo del sinistro).

Sarà compito dello Studio legale di infortunistica stradale TutelaSinistriStradali.it dell’Avv. Riccardo Martucci permettervi di ottenere, autonomamente o assieme ai vostri parenti, il vostro risarcimento.

Quale evento determina il diritto risarcitorio?

La morte di una persona in conseguenza di un incidente stradale determina i diritti risarcitori dei parenti laddove vi sia la responsabilità di terzi nella causazione del sinistro.

Nel caso di un sinistro stradale complesso, le responsabilità richiedono un accertamento capillare, poiché, in base alla percentuale di ragione (anche minima), verrà calcolato il risarcimento dovuto ad ogni parente.

Nel caso di incidente con un solo veicolo, avranno diritto al risarcimento del danno tutti i parenti della vittima qualora si dimostri che il sinistro stradale è stato determinato dalla carenza di costruzione/manutenzione della strada (assenza di guard rail dove prescritto, carenza strutturale e cattiva manutenzione del guard rail, carenza di segnaletica stradale, dossi non conformi, viadotti e ponticelli non protetti, etc.).

Lo Studio legale di infortunistica stradale TutelaSinistriStradali.it dell’Avv. Riccardo Martucci esaminerà la dinamica del sinistro al fine di rivolgere le richieste risarcitorie nei confronti dei soggetti tenuti al risarcimento evitando di commettere errori insanabili.

Chi paga il risarcimento ai parenti della vittima?

La Compagnia di assicurazione del veicolo responsabile (o parzialmente responsabile) è tenuta al risarcimento del danno in favore di tutti i parenti della vittima.

Nel caso nel quale il veicolo responsabile fosse sprovvisto di copertura assicurativa, interviene il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada che, tramite una Impresa di assicurazioni designata per ogni Regione d’Italia, gestisce e liquida il danno ai parenti della vittima.

Nel caso di sinistro stradale determinato dalle carenze della strada, il soggetto tenuto al risarcimento del danno è l’Ente proprietario della strada.

Quanto tempo c’è per richiedere il danno da perdita del congiunto?

Il termine di prescrizione del risarcimento del danno derivato da un incidente mortale è molto ampio: di norma, il termine è di 14 anni.

In molti casi, esso si dilata: nei casi di responsabilità più gravi (quando il responsabile era in grave stato di ebbrezza, per esempio), arriva a superare i 20 anni.

Pertanto, anche a distanza di decenni dalla morte, i parenti delle vittime di incidenti stradali possono ottenere il risarcimento del danno.

Lo Studio legale di infortunistica stradale TutelaSinistriStradali.it dell’Avv. Riccardo Martucci esaminerà la dinamica del sinistro al fine di rivolgere le richieste risarcitorie nel più breve tempo possibile nei confronti dei soggetti tenuti al risarcimento evitando di commettere errori insanabili.

>Come si calcola il risarcimento del danno da perdita del congiunto?

Esistono due tabelle elaborate dagli Osservatori sul diritto civile del Tribunale di Milano e del Tribunale di Roma che sono applicate sull’intero territorio nazionale.

L’ammontare del risarcimento del danno dipende dal grado di parentela, dall’età del parente e della vittima, dalla convivenza o meno del parente con la vittima, dal numero dei parenti superstiti, dalle prove del rapporto affettivo.

Il risarcimento può oscillare tra un minimo di alcune decine di migliaia ad un massimo di alcune centinaia di migliaia di euro.

Per fare un esempio, il coniuge, il figlio, il genitore di una vittima avranno diritto, ciascuno, ad un risarcimento che nel massimo arriva a 336.500,00 euro.

Oltre a tale danno, nel caso di sopravvivenza del parente per un apprezzabile lasso di tempo prima del decesso, saranno da risarcire anche il danno tanatologico, il danno catastrofale, il danno terminale ed altre voci di danno che il vostro legale saprà verificare in base al caso concreto.

Lo Studio legale di infortunistica stradale TutelaSinistriStradali.it dell’Avv. Riccardo Martucci saprà riferirvi esattamente a quanto ammonta il vostro diritto risarcitorio, in ragione del vostro caso specifico.

Il danno patrimoniale in favore dei superstiti

Tutte le spese sostenute in dipendenza dell’incidente stradale mortale devono essere risarcite a chi le ha sostenute.

I prossimi congiunti (marito, moglie, figli) della vittima devono essere garantiti anche per il proprio futuro che ha subito, in conseguenza dell’evento, un drastico cambiamento.

I minori, per esempio, che potevano godere non solo dell’affetto dei genitori, ma anche del sostegno economico dagli stessi garantito, hanno un diritto risarcitorio legato alla propria realizzazione, al sostegno negli studi, alla assistenza materiale fino alla propria indipendenza economica.

Il/la coniuge avrà diritto al sostegno economico che è venuto a mancare per la perdita del proprio consorte.

Gli importi legati al risarcimento del danno patrimoniale subito dai parenti della vittima dipendono dalla professione svolta dal proprio caro deceduto, dal volume di affari o dal suo reddito, dal valore – in definitiva – dell’attività svolta dalla vittima.

Il danno patrimoniale può corrispondere ad un importo che varia da alcune decine di migliaia ad alcune centinaia di migliaia di euro.

Come è meglio tutelarsi?

La migliore tutela è sempre quella esperta.

Ogni aspetto della pratica deve essere considerato già prima di richiedere il risarcimento del danno.

E’ opportuno seguire fin dall’inizio le indagini penali tramite il proprio avvocato.

Lo Studio legale di infortunistica stradale TutelaSinistriStradali.it dell’Avv. Riccardo Martucci tutela i parenti delle vittime di incidente stradale in ogni aspetto della pratica, seguendo le indagini penali anche tramite i propri ingegneri cinematici, ricostruendo l’esatta dinamica del sinistro, valutando ogni aspetto relativo alla dimostrazione dell’intensità del rapporto tra il parente e la vittima, valutando ogni voce di danno al fine di procedere nella maniera più ordinata e lineare fino all’ottenimento del risarcimento del danno.

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